Il nome Cosimo Mattia ha origini italiane e significa "decorato con la mente". Questo nome è composto da due parti: "Cosimo", che deriva dal latino "Cosmus" e significa "ornamento", e "Mattia", che deriva dall'ebraico "Matityahu" e significa "dono di Dio".
Il nome Cosimo ha una lunga storia in Italia. Il primo membro della famiglia de' Medici a portare questo nome fu Cosimo il Vecchio, anche conosciuto come Cosimo de' Medici, nato nel 1389 e morto nel 1464. Era un importante banchiere e politico fiorentino che divenne poi il primo duca di Firenze. Il suo successore, Cosimo il Giovane o Cosimo de' Medici il Giovane, nacque nel 1492 e morì nel 1520. Era anche lui un importante politico e divenne il secondo duca di Firenze.
Oggi, il nome Cosimo è ancora molto popolare in Italia e viene spesso scelto come nome per i figli maschi. È considerato un nome tradizionale e di classe, con una storia ricca e prestigiosa alle spalle.
Le statistiche sul nome Cosimo Mattia mostrano che questo nome è stato dato a soli 4 bambini in Italia nel 2022. Questo significa che il nome è relativamente raro, con un tasso di popolarità molto basso rispetto ad altri nomi comuni come Leonardo o Francesco.
Tuttavia, potrebbe essere interessante notare che il numero totale di nascite con il nome Cosimo Mattia è rimasto costante negli ultimi anni, con 4 nascite registrate ogni anno dal 2019 al 2022. Questo suggerisce che ci potrebbe essere una piccola comunità di persone che apprezzano questo nome e lo scelgono per i loro figli.
Inoltre, le statistiche mostrano che il nome Cosimo Mattia è stato dato prevalentemente a bambini maschi in Italia, con un rapporto di genere di circa 3:1. Ciò suggerisce che il nome potrebbe essere considerato più maschile rispetto ad altri nomi come Sofia o Matilda.
In generale, le statistiche sul nome Cosimo Mattia mostrano che questo nome è relativamente raro e poco popolare in Italia, ma ha mantenuto una certa costanza nel numero di nascite negli ultimi anni. È importante ricordare che la scelta del nome per un bambino è una questione molto personale e dipende dalle preferenze individuali dei genitori, quindi queste statistiche non dovrebbero influenzare questa decisione importante.